martedì 29 dicembre 2009

Ultimi blitz dell'anno, grande partecipazione e un servizio TV

La sera del 25 dicembre la milongablitz forse più partecipata dell'anno.
Spray TV ha persino fatto un lungo servizio sull'evento, che vi invitiamo a vedere qui di seguito.



Ieri 28 dicembre poi, c'è stata una milongablitz speciale in onore dei tangueri clandestini di Genova, che erano presenti, e anche di tangolpe, di Bergamo.
E quella di ieri è stata anche l'ultima milongablitz del 2009. Il 2009 è stato un anno speciale per milongablitz perché ha avuto una partecipazione stupefacente, enorme.
Milongablitz, inutile negarlo, è diventato un movimento, quasi un fenomeno.
Un momento di aggregazione in questa città che non sta vedendo esattamente un periodo di serenità.

Quello che ci auguriamo, credo tutti, è di continuare a trascorrere questi momenti e queste serate avvolti dalla magia del tango, nei contesti urbani che ci appartengono.

Milongablitz augura ai tangueri clandestini di tutto il mondo un ottimo 2010, all'insegna della passione che ci lega!

venerdì 2 ottobre 2009

Servizio su Milongablitz a "Cominciamo Bene"




Ieri mattina, all'interno della trasmissione "Cominciamo Bene" condotta da Fabrizio Frizzi, è andato in onda il servizio che la troupe di RaiTre, aveva girato alla Milongablitz di Palermo il 27 settembre scorso.

È stata una grande, grandissima emozione rivedere le immagini e riascoltare la musica di quella serata tanto speciale. Speciale grazie a chi, insieme a noi, ha contribuito alla riuscita di un evento eccezionale che aveva come obiettivo quello di valorizzare il tango come bene appartenente a tutti e come momento di aggregazione, e di riappropriazione degli spazi cittadini.

Ringraziamo tutti i tangueri intervenuti, Milongablitz non era mai stata così partecipata, e speriamo che abbiano gradito le "sorprese".
Un ringraziamento speciale va allo "zoccolo duro" di Milongablitz: Ivan, Giovanni e a Valentina, la musicalizadora speciale della serata.

Un ringraziamento e un abbraccio caloroso alla grande Mari Salvato, per la disponibilità e per il suo meraviglioso tango.

Con grande piacere riproponiamo il servizio qui sul nostro blog e cogliamo l'occasione per ringraziare Annapia Chico, la regista per l'ottimo lavoro.

giovedì 1 ottobre 2009

L'Unesco dichiara il Tango argentino patrimonio dell'Umanità, e chi lo balla è specie protetta?

In attesa che si faccia lo stesso con le MilongheBlitz vediamo cosa potrebbe cambiare per noi semplici tangueri dopo questa decisione della massima organizzazione mondiale per per l'Educazione, la Scienza e la Cultura.

Dunque, se il tango è un patrimonio da tutelare, mi pare il minimo immaginare che anche i tangueri lo siano, vi chiederete che ce ne facciamo? Beh, intanto saremmo al riparo da eventuali cariche delle forze dell'ordine per disperdere i blitz. Evento questo mai verificatosi nella storia dei blitz, ma non si sa mai, considerata la deriva di intolleranza autoritaria che sta vivendo il nostro paese, tra ronde ed espulsioni forzate, anche i tangueri potrebbero un giorno essere inseriti tra i soggetti pericolosi per la società.

Che altro? Ad esempio potremmo chiedere una sovvenzione all'UNESCO per l'acquisto del prossimo paio di scarpe da tango. Probabilmente sarà una procedura lunga e faticosa, però, volete mettere la soddisfazione, dopo qualche anno e centinaia di moduli di richiesta, poter mettere una targhetta sulle scarpe "queste scarpe sono state acquistate grazie al fondo UNESCO per la tutela dei piedi dei tangueri".

Altro effetto conseguente e non secondario potrebbe essere quello di trasformare le milonghe in siti protetti. L'Argentina e l'Uruguay, quando hanno promosso l'iniziativa al meeting di 400 esperti, avrebbero dovuto considerare il fatto che i tangueri, notoriamente pessimi consumatori per i bar dei locali, potrebbero presentarsi come rifugiati nelle milonghe e chiedere vitto e alloggio gratuito, con grave danno per gli organizzatori.

In merito alle motivazioni della scelta, ovvero che il tango «personifica sia la diversità culturale, sia il dialogo», forse qualcosa da dire ci sarebbe. Il dialogo... no, non ci siamo, quando si balla non si parla. Questa storia del dialogo deve finire, non se ne può più di vedere tangueri parlare tra un un gancio e un ocho, è uno spettacolo orribile. Ci permettiamo quindi di suggerire all'UNESCO la seguente modifica: «personifica sia la diversità culturale, sia il silenzio».

Concludiamo con una nota di orgoglio nazionale ricordando a tutti che già da tempo, e ben prima del tango, l'UNESCO tutela il "Canto a tenore della cultura pastorale sarda" che, secondo noi, sarebbe il caso di inserire quantomeno nelle cortine durante le milonghe. Per quanto ci compete ci faremo promotori di questa iniziativa nei prossimi blitz.

Se avete qualche altro suggerimento per l'UNESCO non siate timidi, inseritelo pure nei commenti, ci faremo carico di sottoporli presso la sede ufficiale di Parigi, Francia.

lunedì 28 settembre 2009

Milongablitz con sorpresa


Ieri è stata una serata speciale, densa di emozioni, di musica e di ottimo tango.
Giovedì ci aveva contattati la rai, per chiederci disponibilità di girare un servizio sul tango clandestino a Palermo.
Sorpresi e anche lusingati, abbiamo accettato.
Il caso ci fece incontrare lo stesso giorno Mari Salvato per altre ragioni, e le spiegammo di questo evento, lei carinamente e in segno di amicizia accettò e "in un blitz" l'evento specialissimo era praticamente pronto!

Un po' di comunicazione, un po' di guerrilla marketing, un po' di mistero e la curiosità del popolo tanguero palermitano arriva alle stelle in poche ore.

Il gran giorno finalmente arriva, e anche l'emozione nostra è ad alti livelli.
L'inizio del blitz era previsto per le 21,30 e alle 21 eravamo già li con la regista del programma, con Mari Salvato e con lo zoccolo duro di Milongablitz.
La troupe rai, si guarda intorno, decidono inquadrature, noi diamo una spazzata al pavimento, i tangueri iniziano ad arrivare, la musica a suonare dalla blitz-mobile...

La serata comincia. La musica avvolge i tangueri, avvolti dalla città.
Le telecamere che inizialmente in maniera discreta spiano piedi, passi e dettagli del popolo di Milongablitz, poi si soffermano in interviste precise, insolite.

Quando la milonga è già scaldata lasciamo spazio a lei. Abbraccia la sua fisarmonica e in un gesto naturale come allacciarsi le scarpette da tango, inizia ad inondare la città con il suo tango... la fisarmonica è uno strumento che respira e ad ogni inspirare suo, tutti noi veniamo risucchiati da questa magia.
Durante il primo minuto il popolo di Milongablitz, insieme ad un vasto popolo di curiosi, resta attonito in semicerchio ad ascoltare e poi... poi la magia si scioglie e come un liquido ci contamina i piedi, e la milonga si anima.
Balliamo tutti quanti su questo tango live, questo tango tutto nostro.
Una fisarmonica sola. La sola musica che ci irrora i volti. Una fisarmonica a piedi scalzi.

Quando il tango chiama, i tangueri rispondono e quello che si è verificato ieri sera, non è altro che l'espressione di un tango che appartiene a tutti in qualsiasi momento e in ogni luogo. L'essenza di Milongablitz.

Grazie a tutti, davvero, per la sentita partecipazione.

domenica 20 settembre 2009

Il tango, secondo me

Di Daniele Billitteri

(Per gentile concessione dell'autore, con grande piacere pubblichiamo)


Quando ero bambino fui mandato a tradimento a imparare la Tartantella. Io e mia sorella, con la morte nel cuore, ci consegnammo a un boia di quartiere in una casa a secondo piano di un palazzetto in una traversa di via Oreto a pochi passi dalla Mensa del Ferroviere, luogo che mi era senza dubbio più congeniale.

La stanza dell’esecuzione era un piccolo salone dove stavamo ammassati. Saremo stati una trentina, metà maschi e metà femmine. Ma invece del gas, da un giradischi Sinudyne a valigia, usciva l’assordante suono dei pifferi, delle ocarine e di ogni sorta di tamburelli e ciancia nelle. Trallallero , lallero, lallà: venivamo schierati uno di fronte all’altro e cominciava l’addestramento. Era come una controdanza figurata e io già mi vedevo con gilet di velluto e calzettoni coi giummi rossi. Terribile. Levai mano, anzi, piedi, prestissimo. E così mia sorella. La cometa del ballo era passata.

Tuttavia, come tutti sanno, le comete sono evanescenti ma inesorabilmente periodiche. Così, a distanza di mezzo secolo la cometa è tornata: ne identifico i bagliori nel cielo del mio immediato futuro. Ne vedo la luce, ne sento il profumo di ozono, ne sento il rumore. Solo non rischio più la Tarantella ma qualcosa di più profondo e guardo la cometa avvicinarsi con lo stesso rapimento con cui, immagino, Arno Penzias e Robert Wilson ascoltarono per la prima volta il rumore della radiazione di fondo a microonde, il primo vagito dell’Universo. La cometa è ogni giorno più vicina, si chiama Tango e, penso, mi rapirà.

In questi giorni, quasi per caso, ho frequentato l’ambiente dei tangueri palermitani che sono davvero tantissimi. Non che fossi del tutto “asciutto”, questo no. Intanto perché adoro la musica in generale, penso sia una lingua universale e coltivo il segreto progetto di reincarnazione in una rockstar. Poi al giornale dove lavoro c’è qualche collega prudente frequentatore di milonghe, malinconico allisciatore di balate. Poi penso sempre a Rodolfo Valentino con la rosa tra i denti e una donna fatale trattenuta e sedotta in un caschè. Insomma, alla voce “tango”, qualche file nel mio personale database lo riesco a reperire.

Il primo “inciampo” recente risale all’anno scorso essendo capitato per caso ai Candelai in una delle sere dedicate al tango. Ma il mio corpo, quella sera, non avvertì nulla: troppo casino, troppi drink, troppi “cumpa’ che vai facendo”, troppi “saaanti lo hai visto l’ultimo Nokia?”. Inquinamento acustico potente.

Qualche settimana fa, attratto dal “fumus” della clandestinità, approdo a uno dei blitz di Milongablitz, confraternita di tangueri che praticano il “ballo clandestino” riunendosi “a timpulata” nei posti più impensati della città per ballare il tango. Non hanno niente se non le scarpe e gli stereo delle macchine. Le scarpe obbligatorie perché quelle “ad hoc” sono imposte dalla tecnica del ballo, la musica pure perché è chiaro. Ma sino a un certo punto. Perché la musica basta che la senta chi balla. Ovvio ma – voglio dire – basta pure condividere un auricolare su un telefonino che contenga in memoria un tango qualsiasi. Potrebbero ballare tutti senza fare rumore. Così, mentre salite nello studio di un medico a terzo piano, sul pianerottolo del secondo potete sempre incontrare una coppia che balla il tango in perfetto silenzio. Ho tanta voglia di avere una fortuna simile che quasi quasi chiedo a qualche coppia di amici di organizzarla per me attipo fiction.

Già al blitz ho guardato con un altro occhio. Avevo la possibilità di concentrarmi, il colpo d’occhio di un largo marciapiedi pieno di gente che balla con le movenze tipiche del tango, quegli scatti dolci, quelle pause, le stesse di quando – con rispetto parlando – si fa l’amore. Quelle rapide riprese , le stesse di quando – con rispetto parlando – l’amore passa dal settore ginnastica al settore arte.

Venerdì scorso sono finito al Gattopardo che ha ospitato la prima di tre serate di un club palermitano di appassionati che offre pure la possibilità di cibarsi delle lezioni di alcuni importanti maestri.

Non fosse per la musica, l’avresti detta una bella pizzeria sotto le fronde di begli alberi. Ma dentro non meno di cento persone affollavano la pista da ballo che ti sembrava di essere in un club di New York ai tempi di Moonlight Serenade. Un momento, un momento: Non si muovono forse anche nelle discoteche? Sì, verissimo. Ma, se mi si passa l’ossimoro, quello è un “movimento fermo”, un saltellare come Rocky che si allena in palestra col la corda. Lì no. Col tango invece li vedi muovere come la schiuma a spirale nella tazza del cappuccino al Rosa Nero, continui giri di pista, tangenziali, rotatorie, intersezioni. Tutti in modo apparentemente casuale. E se guardi dalla cintola in giù vieni rapito dal gioco di gambe, dall’intreccio dei piedi che sembra un twister senza tappeto coi colori, sgambetti perennemente tentati e mai riusciti. Nel senso che nessuno cade. Come gettare in aria un mazzo di carte che poi ricadono tutte in ordine dall’asso di denari al re di coppe.

Tanta gente, poco brusio, molta musica. I tavoli sono quelli di una pizzeria. Bottiglie di birra, piatti ormai quasi vuoti col bordo della pizza, unico testimone del centro divorato. A un tavolo festeggiano pure un compleanno e di una favolosa torta alla frutta beneficiamo pure noi vicini anche se esterni alla “tacca” festeggiante.

La pista continua a sobbollire. Perché la regola è sempre quella della “tanda”, mi dicono. La dama viene invitata ma ci si fanno non meno di tre giri. Se uno la posa prima è mala figura e vastasaria seria. Ma guardiamoli questi tangueri.

Età: tutte. Unioni: tutte. Stili di abbigliamento: tutti. I tangueri sono di tutte le età. Diciamo da 20 a 65? Sospetto che qualcuno ne abbia pure qualcuno in più anche se portato bene. Fisici di tutti i tipi: alti, bassi, magri, tarchiatelli, chiatti, tappi, strafighi e strafighe, gambe dritte, gambe storte, caviglie sottili, o a uso snodi di fognature. Ma il bello è che non gliene frega niente a nessuno. Così puoi vedere Richard Gere che balla con Miss Marple o Miss Italia intenta a farsi volteggiare da Tanicchio. Gli uomini sono vestiti in modo assolutamente casual a uso pizza del sabato sera alla “Grigliata Mista”. Ma quasi tutti ostentano scarpini da ballo, quasi sempre bicolori a tipo Philo Vance. Tuttavia, mai come in questo caso, il morale è sotto la suola delle scarpe, ma al contrario, nel senso che è alto, altissimo. Quella scarpe dalle suole particolari, danno infatti la certezza che il piede scivolerà nel modo giusto quando si affronteranno le figure più funamboliche del ballo, senza correre il rischio di infamanti capitomboli.

Le femmine sono casual pure loro con una certa tendenza, per chi se lo può permettere, alla vetrina di gioielleria dove di prezioso ci sono le scollature, i decollete, l’assenza di reggiseno, i miniabiti cui le scarpe coi taccazzi attribuiscono ruolo impareggiabile nello snellire la coscia e nel sollevare il lato B. Ma se cercate malizia, ve ne potete andare. Perché nel Tango la sensualità, per come la vedo io – intendiamoci -, è una cosa del tutto particolare.

Allora: se si guarda una coppia che balla si viene rapiti dall’armonia dei movimenti, dalla “conversazione” che i due corpi – ma soprattutto le quattro gambe – intraprendono con fitta intimità. Ma i due ballerini si tengono moderatamente a distanza. Non è come i balli lenti della nostra adolescenza quando ballare era una delle prime esplorazioni alla ricerca di tutte le durezze indotte da scariche di adrenalina. Nel tango la “figura” di partenza è già, a suo modo, monumentale. Le gambe pronte, la mano del maschio sulla parte bassa della schiena (ma non sul culo, ovvio), i colli alti, te teste rivolte una a cristo e una a san giovanni. Uomo e donna non sono paralleli ma formano una sorta di angolo, un’apertura dal lato in cui la mano di lei è tenuta da quella di lui. Pronti a scattare quando la musica esce dal prologo senza ritmo per assumere l’andamento tipico del tango. La coppia potrà anche non guardarsi mai negli occhi, difficilmente si chiacchiera e se stato d’animo intravedi è quello della concentrazione massima. Questo perché – mi hanno spiegato – l’uomo conduce il gioco e per lui è tutto più difficile perché coi movimenti del corpo deve far capire cosa si appresta a fare perché la donna lo possa seguire in modo armonico e fluido, senza, si direbbe, balbettare.

Il tango è fatto di “figure” ma viene considerato un “ballo d’improvvisazione” dove molto viene lasciato all’estro creativo dei ballerini e questo amplifica il valore della loro capacità d’intendersi. Io, che amo la musica anche come impianto formale, quasi matematico, ho avuto l’impressione che la struttura portante del ballo segua il ritmo del basso ma “in levare”, come in un ritmo sincopato. E ho imparato che non tutti i tanghi sono uguali. C’è il tango, la milonga e il Tango Vals, che somiglia di più al un waltzer col suo tempo di ¾. E poi ho imparato… ma forse la sto portando troppo per le lunghe.

Ma quante cose ci sono dentro questo pensiero triste che i tangueri esprimono coi piedi. Quanti popoli, quante culture, quanti spazi immensi, quante storie, quante metafore. Quanti aggettivi: sensuale, malinconico, allegro, innamorato. E quanto oceano c’è tra un Tango della Capinera e un Criminal Tango. Così pensi che quando hai detto “Vado a ballare”, se è Tango, dovresti dire “Vado a vivere”. Per questo, forse, ci proverò.

giovedì 10 settembre 2009

LezioneBlitz?


Vi piacerebbe se, durante uno dei nostri blitz, dei maestri di tango offrissero una breve lezione gratuita a noi tangueri clandestini?


L'idea della LezioneBlitz è molto semplice: un incontro di una quindicina di minuti, durante una milongablitz, con un maestro di tango, su un tema scelto da lui.


Siamo convinti che al popolo dei tangueri non possa che far piacere l'idea, anche perché la milongablitz è trasversale e i partecipanti provengono un po' da tutte le scuole attive sul territorio. E per quelli che ancora non hanno deciso a che maestro affidarsi, beh, per loro potrebbe essere l'occasione giusta per scegliere.


Quindi, ecco l'appello ai maestri. Se sei un maestro di tango, se insegni in qualche corso o scuola di tango e vuoi partecipare all'iniziativa, batti un colpo! Comunica la tua adesione con un messaggio su Facebook o con una mail a milongablitz@gmail.com.

Dicono di noi

Dalle pagine della cultura del Giornale di Sicilia di mercoledì 9 settembre 2009, l'articolo è di Daniele Billitteri. Buona lettura.

venerdì 4 settembre 2009

Le t-shirt di milongablitz












Cari tangueri urbani di milongablitz, abbiamo fatto stampare un paio di t-shirt con il nuovo logo e le abbiamo indossate durante una milongablitz.

Un successone!
A grande richiesta, postiamo qui il contatto del service che si è occupato di stamparle e che già possiede la nostra grafica e le direttive per le ristampe.
Solitamente entro 24 ore, le t-shirt sono pronte al costo di stampa.

Il service è a Palermo, contattatelo a nome di milongablitz, loro vi informeranno su tutto.

BlockDesign Lab.
Via A. Cirrincione, 16A
Palermo - Italy - 90143
+39 091 362194
+39 091 7905641

giovedì 30 luglio 2009

Concorso Spot Milongablitz

Milongablitz lancia da oggi il concorso per la realizzazione di uno spot.
Quello che vi chiediamo è di portare con voi il brano "Volver" in vacanza e di filmarvi mentre lo ballate nella località della vostra vacanza.
Poi spedite i vostri video a: milongablitz@gmail.com
E i video scelti verranno utilizzati per il montaggio di uno spot per milongablitz!
Perché milongablitz non è un movimento, non è un'organizzazione, ma uno stato d'animo.

Chi di noi non ha mai ballato un tango nella sua testa mentre spinge il carrello al supermercato e la filodiffusione manda un pezzo dei Gotan Project?

Fatevi sotto: ballate, filmatevi e presto apparirete su tutti gli schermi... del web!

sabato 25 luglio 2009

Nuovo marchio per Milongablitz!


Da oggi Milongablitz ha un nuovo marchio, più "metropolitano", graffitaro e moderno. Insomma un'immagine più fresca, ma sempre, rigorosamente con le mascherine. Se ne avete voglia, questo è il post per commentarlo. Ora o mai più ;)

venerdì 24 luglio 2009

Un articolo su milongablitz!

Qualche settimana fa una rivista di tango ha pubblicato un articolo su milongablitz.
Qui potete scaricare il pdf della rivista anche se vi consigliamo di cercarla nelle milonghe perché il piacere della carta da sfogliare è tutta un'altra cosa!

lunedì 8 giugno 2009

Si ricomincia con un po' di novità.

Siamo tornati in strada con le milongablitz, e ci sono diverse novità.
Intanto i video dei blitz sono anche qui, oltre che sul canale milongablitz di youtube, poi, grande successo di "milongablitz tango" su facebook. Tra l'altro, la presenza su facebook si sta rivelando utilissima per coordinare i blitz quindi vi invitiamo a contattarci anche lì. Ci vediamo su fb o per le strade come al solito a tutto tango.