giovedì 1 ottobre 2009

L'Unesco dichiara il Tango argentino patrimonio dell'Umanità, e chi lo balla è specie protetta?

In attesa che si faccia lo stesso con le MilongheBlitz vediamo cosa potrebbe cambiare per noi semplici tangueri dopo questa decisione della massima organizzazione mondiale per per l'Educazione, la Scienza e la Cultura.

Dunque, se il tango è un patrimonio da tutelare, mi pare il minimo immaginare che anche i tangueri lo siano, vi chiederete che ce ne facciamo? Beh, intanto saremmo al riparo da eventuali cariche delle forze dell'ordine per disperdere i blitz. Evento questo mai verificatosi nella storia dei blitz, ma non si sa mai, considerata la deriva di intolleranza autoritaria che sta vivendo il nostro paese, tra ronde ed espulsioni forzate, anche i tangueri potrebbero un giorno essere inseriti tra i soggetti pericolosi per la società.

Che altro? Ad esempio potremmo chiedere una sovvenzione all'UNESCO per l'acquisto del prossimo paio di scarpe da tango. Probabilmente sarà una procedura lunga e faticosa, però, volete mettere la soddisfazione, dopo qualche anno e centinaia di moduli di richiesta, poter mettere una targhetta sulle scarpe "queste scarpe sono state acquistate grazie al fondo UNESCO per la tutela dei piedi dei tangueri".

Altro effetto conseguente e non secondario potrebbe essere quello di trasformare le milonghe in siti protetti. L'Argentina e l'Uruguay, quando hanno promosso l'iniziativa al meeting di 400 esperti, avrebbero dovuto considerare il fatto che i tangueri, notoriamente pessimi consumatori per i bar dei locali, potrebbero presentarsi come rifugiati nelle milonghe e chiedere vitto e alloggio gratuito, con grave danno per gli organizzatori.

In merito alle motivazioni della scelta, ovvero che il tango «personifica sia la diversità culturale, sia il dialogo», forse qualcosa da dire ci sarebbe. Il dialogo... no, non ci siamo, quando si balla non si parla. Questa storia del dialogo deve finire, non se ne può più di vedere tangueri parlare tra un un gancio e un ocho, è uno spettacolo orribile. Ci permettiamo quindi di suggerire all'UNESCO la seguente modifica: «personifica sia la diversità culturale, sia il silenzio».

Concludiamo con una nota di orgoglio nazionale ricordando a tutti che già da tempo, e ben prima del tango, l'UNESCO tutela il "Canto a tenore della cultura pastorale sarda" che, secondo noi, sarebbe il caso di inserire quantomeno nelle cortine durante le milonghe. Per quanto ci compete ci faremo promotori di questa iniziativa nei prossimi blitz.

Se avete qualche altro suggerimento per l'UNESCO non siate timidi, inseritelo pure nei commenti, ci faremo carico di sottoporli presso la sede ufficiale di Parigi, Francia.

1 commento:

Silvia ha detto...

Questo è uno degli articoli più belli e divertenti scritto sul tango!...ps:se dovesse servire mia mamma è sarda, potrebbe aiutare nella scelta più opportuna delle cortine sarde...!